Autunno Danza al San Carlo: dalla Cina a Pulcinella passando per Fournial

di Massimiliano Craus
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Il Teatro di San Carlo di Napoli è pronto a riaprire il palcoscenico a Tersicore, musa sempre più amata e finanziata dagli uffici di Via San Carlo. L’occasione l’ha prestata l’ottava edizione di “Autunno Danza”, rassegna che invita a teatro soprattutto la moltitudine di ragazzi e ragazze più o meno impegnati nelle sale di danza della regione. Eh sì, i prezzi davvero competitivi e le programmazioni che si sono susseguite fino a quest’edizione hanno sempre strizzato l’occhio alle nuove generazioni danzanti, con un appeal diverso rispetto al cartellone ufficiale capace però di fidelizzare lo zoccolo duro del pubblico tradizionale ed avvicinare i neofiti alla platea ed ai palchetti.

La soprintendente del teatro di San Carlo Rosanna Purchia, il direttore della Compagnia di Balletto Giuseppe Picone e il parigrado della Scuola di Ballo Stephane Fournial hanno chiuso il cerchio della programmazione tersicorea con tre titoli divisi su quattro appuntamenti di questo “Autunno Danza” 2017 davvero intrigante. In primis per il capolino volto fin dentro i meandri cinesi con la delicata poesia dell’antica e aristocratica opera Kunqu con “Il Padiglione delle Peonie”. E poi per un viaggio di ritorno nella Napoli contemporanea del nuovo allestimento del Lirico di “Pulcinella” di Stravinskij con le coreografie di Francesco Nappa e le installazioni di Lello Esposito. Ed infine il grande repertorio del balletto con gli oltre duecento allievi della Scuola di ballo nella miscellanea “Al di là di un sogno”, consueto omaggio del direttore francese Stephane Fournial al repertorio romantico attraverso le sapienti mani di Marius Petipa e Piotr Ilich Ciaikovskij.

Ma andiamo con ordine. Cominciando con le parole proprio della soprintendente Rosanna Purchia, intenta a rendicontare alla critica, al pubblico ed a tutti gli addetti ai lavori degli investimenti di questi ultimi tempi: promossa dal San Carlo, Autunno Danza giunge all’ottava edizione ed è un ulteriore segnale di attenzione e di impegno del Massimo napoletano per tale settore: tra le quattro Fondazioni lirico-sinfoniche ad aver mantenuto il Corpo di Ballo, continuiamo a investire molto nella nostra compagnia e nella nostra accademia che rappresentano un’eccellenza internazionale e in costante crescita. Numeri che evidentemente arridono al felice momento della danza e del balletto in città, con un numero sempre crescente di spettatori nelle occasioni che contano.

A cominciare proprio dal “Padiglione delle peonie”, attesissimo ed inedito spettacolo in scena in prima assoluta lo scorso sabato 11 novembre al Massimo napoletano. Hanno calcato il palco reale la Compagnia dell’opera Kunqu del Jiangsu, proveniente dai lidi più meridionali della Cina, con attori di diverse generazioni che conservano la tradizione di questo genere di teatro che ha quasi mezzo millennio di vita e che è caratterizzato da un forte lirismo e da melodie piacevoli e toccanti. La rappresentazione assembla una selezione di quattro brani estratti da altrettante opere diverse, sotto il titolo “Il Padiglione delle Peonie” di Tang Xianzu, che è anche il titolo della più celebre opera tradizionale di questo genere. Lo spettacolo è stato realizzato in collaborazione con l’Università degli studi di Napoli “L’Orientale” e con l’Istituto Confucio di Napoli, in ricordo di Annamaria Palermo, docente di Letteratura cinese, direttrice dell’Istituto e instancabile animatrice del festival Milleunacina.

In seconda battuta la Scuola di Ballo di Stéphane Fournial torna in scena con due rappresentazioni di “Al di là di un sogno”, ovvero un viaggio nel romanticismo di balletto griffato soprattutto da Marius Petipa e Piotr Ilich Ciaikovskij. Qui le ragazze ed i ragazzi del direttore francese spazieranno da “Etudes” ad August Bournonville, passando per Georg Friedrich Handel, Johann Sebastian Bach e la “Rapsodia” di Sergej Rachmaninov per giungere ad estratti vari de “La Bayadere” ed il secondo atto de “Il lago dei cigni”. Un tourbillon di emozioni con i duecentoventi allievi impegnati in scena il 14 ed il 20 novembre. Con la promessa di arrivare a trecento unità entro il 2018, un record dei record che vede a braccetto il direttore della scuola con la soprintendente Rosanna Purchia.

Infine “Puclinella”, in scena sabato 18 con le coreografie di Francesco Nappa e lo spartito originale di Igor Stravinskij contaminato da brani di musica elettronica. Qui il coreografo partenopeo ha voluto rielaborare questo nuovo “Pulcinella” con l’intro “Era de maggio” ed uno stuolo di installazioni di Lello Esposito, artista geniale a disposizione del titolo che vide la sua prima rappresentazione a Parigi nel lontano 1920 con le coreografie di Lèonide Massine e le scene di Pablo Picasso. Nell’unico appuntamento di questo “AutunnoDanza” si aspetta il ritorno sul palco della compagine sancarliana a confronto con il passato di Igor Stravinskij e dell’icona cittadina più amata e famosa al mondo.

Crediti fotografici: Luciano Romano, Francesco Squeglia

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