All Theatre is Dance. Mikhail Barjshnikov protagonista di “Letter to a man”

di Francesco Borelli
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“è la scrittura di un uomo lucido e folle. è una comunicazione così nuda, così disperata da risultare unica. La realtà ci sta di fronte ed è quasi intollerabile. Se non fosse finito in manicomio, avremmo avuto in Nijinsky uno scrittore paragonabile al ballerino.”

Così scriveva Harry Miller riguardo ai famosi Diari del “Clown di Dio”. E oggi, il ballerino più controverso, “l’uomo con le ali ai piedi”, come veniva definito, rivive in “Letter to a man”, un’opera teatrale il cui protagonista è Mikhail Barjshnikov. Lui e solo lui può dare voce e corpo ai Diari di Nijinsky; solo Misha può interpretare uno spettacolo in cui testo, luci, scena, musica, tutto confluisce in una creazione globale in cui ALL THEATRE IS DANCE. Robert Wilson, alla sua seconda collaborazione con Barjshnikov dopo l’immenso successo ottenuto con The Old Woman nel 2012, torna in Italia per regalare al pubblico un altro gioiello e rivela la mente frammentata del grande coreografo e la sua inesorabile discesa verso la follia. Genio e sregolatezza, due elementi che sempre convissero in Vaslav, danzatore capace di esecuzioni tecniche straordinarie, interprete e coreografo di alcuni tra i balletti più celebri del repertorio del 900 e autore dei famosi scritti iniziati nel 1919. Uno spettacolo da non perdere, in scena dall’11 al 20 settembre 2015 presso il CRT di Milano.

Nato a Riga, in Lettonia, nel 1948, Mikhail Baryshnikov inizia a studiare danza all’età di nove anni. Da adolescente si trasferisce a Leningrado, dove entra nella Scuola di Coreografia Vaganova, per poi diventare étoile del Balletto di Kirov nel 1969. Nel 1974 abbandona l’Unione Sovietica per danzare nelle maggiori compagnie di tutto il mondo, tra cui il New York City Ballet, dove ha lavorato con George Balanchine e Jerome Robbins. Nel 1980 e per dieci anni è direttore artistico dell’ American Ballet Theatre, nelle cui fila cresce una nuova generazione di ballerini e coreografi. Dal 1990 al 2002 è direttore e danzatore del White Oak Dance Project, che ha co-fondato con il coreografo Mark Morris. Alla sua carriera di danzatore ha affiancato anche quella di attore: a Broadway, ha interpretato tra gli altri Metamorphosis (candidatura al Tony Award e vincitore del Drama Desk Award); al cinema, Due vite e una svolta (per la quale ottiene una candidatura all’ Oscar) e Il sole a mezzanotte; ha preso parte a numerose produzioni televisive. Nel 2005 inaugura il Baryshnikov Arts Center (BAC), uno spazio creativo per artisti locali e internazionali in cui sviluppare e presentare i loro lavori. Sotto la sua guida come direttore artistico, i programmi del BAC coinvolgono circa 700 artisti e più di 22.000 spettatori ogni anno. Tra i molti premi attribuiti a Baryshnikov ci sono il Kennedy Center Honors, la National Medal of Honor, il Commonwealth Award, il Chubb Fellowship, il Jerome Robbins Award e il 2012 Vilcek Award. Nel 2010 è stato insignito del grado di Ufficiale delle Legione d’Onore francese.

Il New York Times ha definito Robert Wilson “una pietra miliare del teatro sperimentale mondiale e un innovatore nell’uso del tempo e dello spazio in palcoscenico”. Wilson, nato a Waco in Texas, è tra i più importanti artisti visivi e teatrali al mondo. Il suo lavoro si serve di diverse tecniche artistiche integrando magistralmente movimento, danza, pittura, luce, design, scultura, musica e drammaturgia. I suoi spettacoli sono di un’altissima intensità estetica e di grande potenza emotiva e gli hanno procurato il consenso del pubblico e della critica in tutto il mondo.

Dopo gli studi all’Università del Texas e al Pratt Institute di Brooklyn, alla metà degli  anni ’60, Wilson fonda a New York il collettivo artistico “The Byrd Hoffman School of Byrds” con cui elabora i suoi primi originali spettacoli, Deafman Glance – Lo sguardo del sordo (1970) and A Letter for Queen Victoria (1974-1975). Nel 1976 firma con Philip Glass Einstein on the Beach, performance che cambia la concezione convenzionale dell’opera come forma artistica.

Negli anni ha stretto collaborazioni con autori e musicisti del calibro di Heiner Müller, Tom Waits, Susan Sontag, Laurie Anderson, William Burroughs, Lou Reed e Jessye Norman. Con il suo stile inconfondibile ha riletto capolavori come L’ultimo nastro di Krapp di Beckett, Madama Butterfly di Puccini, Pelléas et Melisande di Debussy, L’opera da tre soldi di Brecht/Weill, Woyzeck di Büchner,Le favole di la Fontaine e l’Odissea di Omero. Disegni, dipinti e sculture di Wilson sono stati esposti in centinaia di mostre collettive e personali, e fanno parte di collezioni private e musei in tutto il mondo.

Ha ricevuto numerosi premi e onorificenze, tra cui la nomination per il Premio Pulitzer, due premi Ubu, il Leone d’Oro per la scultura alla Biennale di Venezia e il premio Laurence Olivier.  è stato nominato all’Accademia Americana di Arti e Lettere e Commandeur des arts et des lettres in Francia. Wilson è il fondatore e il direttore artistico del Watermill Center, un laboratorio creativo dedicato alle arti, con sede a Watermill, Long Island

Robert Wilson | Mikhail Baryshnikov

LETTER TO A MAN

USA

ideato e diretto da

Robert Wilson con Mikhail Baryshnikov

tratto da i Diari di Vaslav Nijinsky

testo di  Christian Dumais-Lvowski

su concessione di  The Vaslav and Romola Nijinsky Estate

progetto di Baryshnikov Productions e Change Performing Arts

Biglietti: www.midaticket.it

Dall’11 al 20 settembre 2015

CRT MIlano

martedì a venerdì h20.30

sabato h19.30

domenica h16.00

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