78 candidati al Prix de Lausanne 2018: tre sono italiani

di Giada Feraudo
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Si presenta con alcune novità e con la partecipazione, ormai costante per la verità, di un cospicuo numero di giovani danzatori italiani, la 46° edizione del Prix de Lausanne, con la Direzione Artistica di Mrs Shelly Power, che quest’anno avrà luogo dal 28 gennaio al 4 febbraio 2018, come sempre presso il Théâtre de Beaulieu di Losanna.

Il Prix, noto in tutto il mondo dalla sua fondazione, è una prestigiosa competizione internazionale organizzata dalla Fondation en faveur de l’Art chorégraphique, che intende sostenere la carriera a giovanissimi talenti provenienti da tutte le parti del globo, lanciandoli nel mondo del professionismo e aprendo loro le porte alle più prestigiose scuole e compagnie.

All’edizione 2018 possono concorrere allievi danzatori, uomini e donne, di tutte le nazionalità, nati fra l’1 gennaio 1999 e il 1 agosto 2003, e proprio in questo consiste la prima novità: l’abbassamento dell’età minima per partecipare dai 16 anni, come è stato fino al 2017, ai 15 attuali, scelta dettata dalla possibilità di inserire più correttamente i giovanissimi nelle scuole professionali.

I ragazzi ammessi al Concorso sono, quest’anno, 8 in più rispetto al passato e si prevedono premi diversificati per la categoria Juniors e per la Seniors, scelta che, spiega la direttrice Shelly Power, consentirà di effettuare una migliore ripartizione dei premi assegnati ai giovanissimi talenti, che devono ancora studiare per perfezionarsi, e quelli destinati invece ai più grandi, che hanno già le caratteristiche per lavorare in modo professionale in una compagnia.

Anche fra le modalità di selezione ci sono alcune novità: oltre alla già affermata ammissione tramite video, svoltasi a Losanna fra il 26 e il 29 ottobre, e alla preselezione, anch’essa consolidata, a Montevideo, 6 danzatori sono stati per la prima volta invitati al termine di competizioni internazionali quali lo Youth America Grand Prix 2017, svoltosi a New York, e l’International Ballet and Choreography Competition 2017, che ha avuto luogo a Pechino.

I 78 candidati ammessi, resi noti negli scorsi giorni, sono stati selezionati fra ben 380 giovani danzatori, di cui 16 italiani (7 ragazze e 9 ragazzi). La difficile scelta è stata effettuata da una giuria altamente qualificata, composta da personalità di assoluto rilievo e competenza, fra cui si annoverano Kathryn Bradney (Direttrice dell’Accademia di danza Igokat e in passato prima ballerina del Béjart Ballet Lausanne), Patrice Delay (co-direttore de l’École de danse de Genève e del Ballet Junior de Genève), Nicolas Le Riche (Direttore artistico del  Balletto Reale Svedese, fondatore di LAAC – l’Atelier d’Art Chorégraphique e in passato étoile del Balletto de l’Opéra di Parigi), Leticia Mueller (già prima ballerina e artista ospite del Ballet Royal de Birmingham), Clairemarie Osta (fondatrice di LAAC – l’Atelier d’Art Chorégraphique – e étoile del Balletto de l’Opéra di Parigi), Igor Piovano (Direttore dell’Accademia di danza Igokat e in passato primo ballerino del Béjart Ballet Lausanne), Élisabeth Platel (Direttrice della Scuola di danza dell’Opéra di Parigi), Shelly Power (Direttrice generale e artistica del Prix de Lausanne), Sean Wood (co-Direttore de l’École de danse de Genève e del Ballet Junior de Genève).

Fra i Paesi europei l’Italia è stata quella che ha presentato il maggior numero di candidati, tra cui sono stati selezionati 3 ragazzi (2 in meno rispetto ai 5 dello scorso anno): Daniele Arrivabene, 18 anni, proveniente da una scuola privata di Settimo Torinese, Francesco Mazza, allievo di una scuola, anch’essa privata, di Pomigliano d’Arco, quest’anno alla sua seconda partecipazione consecutiva al prestigioso Prix, e infine Davide Loricchio, che da 3 anni studia presso l’Accademia Vaganova di San Pietroburgo con il M° Fethon Miozzi.
A loro va un grande in bocca al lupo per il Concorso ma anche, e soprattutto, per la loro carriera e per la loro vita.

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